Studiozero85 | CONCORSO “LA NUOVA USCITA DEL MUSEO DELLE CAPPELLE MEDICEE”_FIRENZE

CONCORSO “LA NUOVA USCITA DEL MUSEO DELLE CAPPELLE MEDICEE”_FIRENZE

Articolazione dell’idea progettuale e descrizione dell’opera.

Il Museo delle Cappelle Medicee è uno dei musei statali tra i più visitati. Da questo suo indotto di visitatori nasce l’esigenza di implementare i servizi da offrire e la necessità di ottimizzare i percorsi che regolano i flussi degli ospiti.
Il museo si articola con il susseguirsi di diversi elementi architettonici che conservano e mostrano i tesori ed i mausolei della famiglia dei Medici. Attualmente si percorrono questi spazi in un flusso circolare che fa tornare il visitatore al punto di partenza sovrapponendo l’ingresso all’uscita.

Tutto questo costituisce un limite significativo nell’ambito della sicurezza e in particolare nella definizione del numero massimo di visitatori possibile in contemporanea, quindi, da queste necessità individuate dall’ente banditore, l’obiettivo del concorso diventa quello di progettare un punto di uscita dai musei che avverrà su uno spazio urbano del centro di Firenze.

Il primo tema che affronta il progetto è quello dell’integrazione tra gli elementi architettonici che definiscono l’uscita dai musei con lo spaccato di città sul quale gravano. L’uscita incombe su uno spazio pertinenziale compreso tra i corpi di fabbrica della Cappella dei Principi, della Sagrestia Nuova e del transetto della Basilica di San Lorenzo che affaccia direttamente su Via Canto dei Nelli. La “piazzetta”, sulla quale sbarca la scala di uscita dai musei, è incastonata tra le mura in laterizio della Sagrestia Nuova (una muratura più caotica) e quella della Cappella dei Principi (muratura più regolare) e con l’apertura di questo spazio verso la Via Canto dei Nelli caratterizzata dalla pavimentazione in conci regolari di pietra serena e dalla quinta dei palazzi.

Nel piano interrato, attualmente già definito al grezzo dalle opere di scavo che hanno portato alla luce diversi ritrovamenti, spicca la presenza di una porzione di mura della città che ripartisce lo spazio, individuando, quasi naturalmente, una zona per l’area bookshop e una zona espositiva multimediale.

L’ente banditore ha individuato nella porzione in testa alle mura, l’area da destinarsi ai servizi igienici.
Si può, quindi, constatare, in fase di analisi del contesto, come sia forte la presenza di elementi materici rappresentati dalle murature degli edifici, dalle pavimentazioni delle sale dei musei e dalle mura della città presenti nel livello interrato.

L’intervento viene concepito partendo da due elementi progettuali che si ritengono basilari: – il connubio tra materia e luce
– l’appartenenza e l’identità del luogo

Da un punto di vista espressivo, il progetto si propone di pensare alla scala come ad un corpo che abbia la capacità di essere al contempo materia e luce.
La struttura della scala si sviluppa partendo da un pieno materico che è rappresentato dal basamento

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e dalla prima rampa. Queste due porzioni della scala sono concepite in muratura rivestita con lastre di marmo Nero del Belgio che conferiscono, grazie alla loro lucentezza, un’aurea di misteriosa eleganza alla prima porzione della scala che poi tende a smaterializzarsi nella seconda rampa con una struttura leggera in acciaio e pedate sempre in marmo Nero del Belgio che permettono l’attraversamento della luce attraverso i vuoti delle alzate. Contribuisce a questo connubio tra materia e luce il rivestimento della scocca della scala, incastonato nel solaio e realizzato in Onice Alabastro che, grazie alla sua natura semi-opaca, cattura la luce dall’esterno e la incanala, filtrandola e arricchendola dei sui riflessi cromatici, verso l’interno della sala adibita a bookshop. Questa scocca va quindi a svolgere la doppia funzione di copertura della scala all’esterno e di elemento caratterizzante dell’interno andando a segnare il punto di uscita dai musei.

Lo spazio esterno della piazzetta su Via Canto dei Nelli è organizzato attorno alla struttura della scala e all’elemento, in marmo Nero del Belgio, che giace sul sedime delle mura della città che si trovano al livello interrato, riportando così all’esterno il segno della memoria rappresentato da questo ritrovamento. Al centro di questo blocco si apre un foro dentro il quale trova dimora un albero di Orniello (Fraxinus Ornus) affondando così le sue radici nelle origini della città.

La pavimentazione della piazzetta definisce e rafforza il segno del sedime delle mura attraverso l’alternanza tra la pietra serena, che dalla Via Canto dei Nelli entra nello spazio privato, e la gettata in opera di cemento con inserti di marmo che rimandano ai cromatismi dei marmi interni dei Musei Medicei.

La scelta progettuale di far sbarcare la scala sul lato della strada è determinata dalla volontà di aprire verso la città e di semplificare, al piano interrato, i flussi dei visitatori che possono imbarcare la rampa senza incrociare gli avventori del bookshop. Con questa scelta si riesce inoltre a catturare una quantità maggiore di luce da far cadere all’interno della sala.

La recinzione con inferriata esistente che delimita e protegge lo spazio esterno sulla strada viene recuperata e riproposta in quanto rappresenta una preesistenza già perfettamente integrata al contesto e che garantisce un rapporto visivo osmotico tra lo spazio privato del Museo e lo spazio pubblico della strada.

Dal punto di vista funzionale, questo progetto segue le indicazioni del bando, individuando lo spazio del bookshop attorno ai due elementi che maggiormente caratterizzano lo spazio interno del sotterraneo: il muro e la scala.

Il progetto prende forma attraverso lo sviluppo dello spazio dell’interrato. L’organizzazione di questo piccolo spazio ruota attorno al posizionamento, dettato dal bando, della scala.
La scelta di posizionare il bancone del bookshop e gli espositori ai bordi, rispettivamente della scala e della porzione delle mura medievali, è voluta per lasciare libero uno spazio centrale capace di ospitare, in un luogo ristretto, il visitatore senza farlo sentire oppresso.

Il corpo della scala poggia su un basamento che alza la quota dell’imbarco conferendole importanza all’interno dello spazio e allontanandola, anche se soltanto di circa 50 cm, dal piano del calpestio dove invece si trovano gli espositori del bookshop impedendo così incroci di flussi.
L’intero spazio è caratterizzato anche dalla differente luminosità che si percepisce al suo interno. La struttura opalescente della scale permette alla luce naturale di illuminare dall’alto lo spazio del

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bancone del bookshop; questo velo di Onice Alabastro rivela una sorprendente e calda luce ambrata, mentre l’area dedicata alla zona espositiva multimediale è illuminata artificialmente e ogni cubo espositore, sia dell’area del bookshop che dell’area multimediale, è dotato di un suo corpo illuminante a luce led.

L’illuminazione artificiale della sala è garantita da linee luminose a luci led installate nel controsoffitto. Tali linee luminose contribuiscono al disegno dello spazio rafforzando la presenza del bancone del bookshop realizzato in lamiera decapata cerata.
I cubi espositori sono anch’essi costruiti in lamiera decapata cerata, di colore grigio ferro e poggiati direttamente sul pavimento lungo i due lati lunghi delle mura medievali per rafforzarne la presenza e per salvaguardarne lo stato divenendo anche dei dissuasori per i visitatori.

Inoltre, una lamiera in ferro, anch’essa decapata e cerata, nasconde le opere di sottofondazione del muro e contiene le luci a led che lo illuminano dal basso verso l’alto.
La pavimentazione dell’intero spazio interrato è in graniglia gettata in opera che attraverso la semina di pietre cromaticamente simili a quelle presenti negli spazi superiori, ne propongono una citazione.

La stessa pavimentazione usata nel piano interrato, con accorgimenti consoni all’utilizzo per esterno, verrà impiegato anche per una porzione della pavimentazione della piazzetta di uscita..
Il progetto non modifica in alcun modo gli elementi strutturali proposti nel bando.
L’intervento proposto non modifica neanche il progetto degli impianti definito dall’ente banditore e prevede dei controsoffitti per facilitarne l’installazione.

I 4 servizi igienici sono localizzati, come suggerito nel bando, nell’angolo verso Piazza Madonna degli Aldobrandini.
Il progetto prevede anche di non modificare in alcun modo la struttura e la finitura in lamiera di corten del vano ascensore.

La scelta di non apportare modifiche su elementi esistenti, quali il rivestimento dell’ascensore e le inferriate della recinzione, o già progettualmente definiti, come gli elementi impiantistici, consente una migliore selezione di finiture di pregio che vanno a caratterizzare il progetto, relazionandolo al meglio alla ricchezza dei materiali presenti nei luoghi d’intervento.